ZERO: la serie tv nata da un’idea di Antonio Dikele Distefano dal 21 aprile su Netflix

“ESSERE INVISIBILE È IL VERO POTERE”

Zero di Antonio dikele distefano su Netflix
Cr. FRANCESCO BERARDINELLI/NETFLIX © 2021

 

Arriva il 21 aprile in 190 paesi nel mondo, ZERO, la serie tv italiana liberamente ispirata al romanzo “Non ho mai avuto la mia età” di Antonio Dikele Distefano. Abbiamo visto la serie tv in anteprima e partecipato alla conferenza stampa con cast e crew e vi raccontiamo qualcosa in più, senza ovviamente alcuno spoiler.

Otto episodi da mezz’ora circa che ci porteranno nel cuore di un Barrio di Milano, tra supereroi e superpoteri, dal centro alla periferia, in una storia corale di crescita e scoperta di sé.
Antonio Dikele Distefano, classe 1992, è uno scrittore con cinque romanzi di successo alle spalle, direttore di Esse Magazine, rivista digitale nata nel 2016 con l’obiettivo di fornire news e approfondimenti sulla musica e la cultura urban in Italia.
Stella nascente nel panorama editoriale italiano, Antonio ha scritto per Netflix la serie ZERO, creata da Menotti (Lo chiamavano Jeeg Robot), con Stefano Voltaggio (anche Creative Executive Producer), Massimo Vavassori, Lisandro Monaco e Carolina Cavalli.
Ispirata al romanzo Non ho mai avuto la mia età (Mondadori), la serie è prodotta da Fabula Pictures (Baby) con la partecipazione di Red Joint Film, ed è un progetto che porta con sé una freschezza non indifferente e un approccio visivo atipico.
Alla regia di ZERO, troviamo Paola Randi ( Luna nera), Ivan Silvestrini (Monolith), Margherita Ferri e Mohamed Hossameldin (Yusuf).

ZERO su Netflix
Cr. FRANCESCO BERARDINELLI/NETFLIX © 2021

La trama di ZERO, dal 21 aprile su Netflix

ZERO racconta la storia di Omar, un timido ragazzo con uno straordinario superpotere: diventare invisibile. Un eroe moderno che impara a conoscere i suoi poteri quando il Barrio, il quartiere della periferia milanese da dove voleva scappare, si trova in  pericolo. Zero dovrà indossare gli scomodi panni di eroe, suo malgrado e, nella sua avventura, scoprirà l’amicizia di Sharif, Inno, Momo e Sara, e forse anche l’amore.
La forza del gruppo, il coraggio di essere sé stessi quando nessuno si accorge di te: ZERO è una storia corale di formazione, che esplora il mondo delle nuove generazioni, tra passato e futuro, inserendo l’elemento fantastico in una storia di vita quotidiana e reale.
La serie dà forma a un’esplorazione originale e unica di Milano, raccontando un mondo ricco e variegato di culture sottorappresentate, un melting pot culturale che pulsa nelle periferie di tutte le città, che non sempre però viene raccontato in Italia né in tv né sul grande schermo.

Il cast di ZERO: giovani talenti italiani, di prima e seconda generazione

La Gen Z non è solo al centro del racconto in ZERO, ma – come è ovvio che sia – è anche nel cast, un gruppo di giovanissimi attori italiani di prima e seconda generazione, alcuni esordienti, altri che arrivano dal teatro o da precedenti esperienze nel mondo dello spettacolo. Giuseppe Dave Seke è il protagonista Omar, soprannominato Zero, Haroun Fall è Sharif, il leader del gruppo che vive nel Barrio e che vuole salvare il quartiere dai problemi e dalla gentrificazione dilagante, Richard Dylan Magon è Momo, Daniela Scattolin è Sara, Madior Fall è Inno e Virginia Diop è Awa, sorella di Omar.
I ragazzi vivono in una delle periferie più vive di Milano (nel quartiere della Barona) che Zero percorre in lungo e in largo con la sua bicicletta, mentre svolge ogni giorno il suo lavoro da rider, che lo porta spesso nella Milano bene, quella dei grattacieli del quartiere Isola e di Piazza Gae Aulenti, dove non vivono “quelli invisibili” come lui, ma dove vive Anna (Beatrice Grannò), una ragazza bella, intelligente e ricca, totalmente diversa dal mondo a cui Zero è abituato. Un mondo dove si sente solo, incompreso, fragile. Un mondo in cui vive nell’ombra, quasi nascosto agli occhi degli altri, mentre scrive fumetti e pedala per consegnare pizze, un giorno dopo l’altro.
Un cast coeso e ben bilanciato, un gruppo di ragazzi (oggi amici) che hanno trascorso tre mesi in un hotel insieme durante la pandemia, occasione che ha permesso a loro e alla serie, di crescere e di migliorare nel corso del tempo.

ZERO serie tv italiana di netflix
Cr. FRANCESCO BERARDINELLI/NETFLIX © 2021

La colonna sonora di ZERO: il ritmo di una storia di strada

La soundtrack della serie tv targata Netflix vede la presenza di grandi artisti italiani e internazionali contemporanei: nel corso degli otto episodi si alternano i brani di artisti del più attuale scenario musicale italiano, che spaziano tra rap, urban, trap e R&B. Tha Supreme con Blun7 a Swishland, Emis Killa con Fuoco e Benzina, Bloody Vinyl, Slait, Tha Supreme feat. Mara Sattei e Coez con Altalene, Madame con VoceGinevra con Rajasthan.
Non manca nella colonna sonora anche uno sguardo al panorama internazionale con brani ricercati e multiculturali, tra classici e novità: Lil Wayne con Uproar, Alborosie con Cry, Amadou and Mariam feat. Manu Chao con Sénégal Fast Food, Nahaze con Behind e Ama Lou con Northside.

Il compositore delle musiche è Yakamoto Kotzuga e tra i brani principali della colonna sonora, troviamo anche l’inedito di Mahmood  dal titolo Zero, prodotto da Dardust. Mahmood ricopre anche il ruolo di music supervisor dell’ultimo episodio, per il quale ha curato la selezione musicale. Nel primo episodio, è presente invece il brano Red Bull 64 Bars x Zero di Marracash prodotto da Marz, dal titolo 64 barre di Paura.

Il percorso musicale presente nella colonna sonora, accompagna la narrazione nell’arco degli otto episodi, assumendo anche il ruolo di percorso emotivo, che porta lo spettatore ad addentrarsi nella storia del protagonista, a suon di barre e pezzi decisamente caratterizzanti.

il cast di ZERO la serie tv netflix
Cr. FRANCESCO BERARDINELLI/NETFLIX © 2021

Perché vedere ZERO e cosa aspettarsi da questa serie

ZERO è una serie coraggiosa, con delle ottime premesse e un enorme potenziale. La Generazione Z, gli italiani di prima e seconda generazione, la gentrificazione, l’accettazione di sé stessi, dei propri limiti e delle proprie capacità: sulla carta gli elementi per creare un’ottima storia di formazione, con in più l’elemento fantastico, c’erano davvero tutte. Il risultato finale però, non risponde pienamente a tutte le aspettative, deludendole per certi versi.
La sceneggiatura presenta purtroppo diversi difetti: non è fluida, presenta buchi nella narrazione non indifferenti e non è supportata da dialoghi sempre convincenti.
ZERO è una serie matura negli intenti, ma non nella realizzazione: i nodi narrativi in parecchie occasioni vengono risolti troppo velocemente e risultano proprio per questo motivo, privi di profondità.
La recitazione di alcuni ragazzi del cast, in alcuni passaggi, lascia un po’ a desiderare, così come il montaggio: la regia risente di questi difetti e il risultato finale è una serie che avrebbe avuto molto di più da raccontare, ma che in fondo risulta troppo acerba.
Fotografia e colonna sonora sono invece azzeccatissime, ma questi due elementi da soli non bastano per poter promuovere ZERO a pieni voti. Certo è che la serie è coraggiosa e può davvero rappresentare un vero e proprio inizio per una parte di Gen Z ancora penalizzata da pregiudizi e arretratezza in un Paese come l’Italia che fa fatica a mettersi al passo con i tempi, e per l’universo fantasy ancora poco sviluppato (o sviluppato in maniera deludente) nella tv nostrana.

Ph: courtesy of Netflix

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