Tales from the Loop: la nuova serie disponibile su Prime Video

Tales from the Loop è la nuova serie di Amazon Prime Video ispirata agli affascinanti disegni dell’artista svedese Simon Stalenhag, paesaggi popolati da misteriosi robot ed enormi macchinari vestigia del passato, a volte in disuso o spenti, altre volte distrutti, altre ancora in funzione nessuno sa per cosa.
Nel 2016 Stalenhag riunisce i disegni nel libro illustrato Tales from The Loop, dove il Loop è un acceleratore di particelle, che produce fasci di particelle subatomiche per scopi industriali e di ricerca.

Partendo dal libro, lo sceneggiatore e showrunner è Nathaniel Halpern (già dietro Legion), ha costruito la storia antologica che racconta la vita di diversi abitanti di una cittadina situata sopra il Loop.
Regista della serie, disponibile da oggi 3 aprile su Prime Video, è Mark Romanek, mentre nel cast spiccano Rebecca Hall, Duncan Joiner e Daniel Zolghadri.
La prima stagione è composta da otto episodi, che brillano per l’impatto visivo impeccabile e una colonna sonora incredibile, con le musiche sono di Philip Glass e Paul Leonard-Morgan.

Tales from the Loop non è una serie semplice (come non lo era Legion del resto), né facile da seguire. Il suo più grande pregio è quello di portare lo spettatore a porsi delle domande che ruotano intorno a un concetto universale: gli esseri umani vivono in bilico fra un innato senso di solitudine e i legami emotivi e relazionali intrecciati nel corso della vita. Sono soli, anche quando non lo sono, e spesso incrociano le vite degli altri senza neanche rendersene conto.

Sospensione spazio-temporale e stupore intellettuale: si può riassumere così Tales From the Loop. In questa serie sono racchiuse tante piccole storie, intrecciate l’un l’altra, in un susseguirsi di riflessioni, emozioni e silenzi che difficilmente riusciranno a intrattenere spettatori distratti.
Tutti a Mercer sono legati al Loop in un modo o nell’altro e, col tempo, imparerete a conoscere molte delle loro storie” dice Jonathan Pryce, protagonista del primo episodio, e non c’è nulla di più vero.
Occorre avere pazienza, rimanere concentrati e, una volta entrati nel Loop, sia televisivo che letterario, se ne resterete ammaliati, difficilmente ne uscirete.
L’incredibile estetica della serie è pari a poche altre, e la fotografia lascia davvero senza parole.
C’è un po’ di ogni epoca in Tales from the Loop: ci sono influenze dagli anni Sessanta agli Ottanta, c’è il retrò, ma anche un iperrealismo pulsante.
Nonostante ciò, la serie restituisce omogeneità e ciò che si respira, di storia in storia, è un mix di incertezza, inquietudine, calma apparente. Più che una serie antologica, può essere paragonata a un film lunghissimo, dove i dettagli, anche quelli più nascosti, giocano un ruolo fondamentale. Dove la calma, anche se apparente, vi porterà a farvi molte domande.
Un gioiellino, poetico e delicato: una serie imperdibile.

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