Un viaggio nel mondo dei k-drama con Love Alarm

Da diversi mesi, i k-drama stanno riscuotendo un successo incredibile, soprattutto su Netflix. Ma di cosa si tratta esattamente e di che parlano? Sono un mondo da scoprire: ve ne parliamo oggi, in occasione dell’uscita della seconda stagione di Love Alarm – che abbiamo visto in anteprima –  uno dei k-drama più apprezzati dal pubblico.

Love Alarm su Netflix

 

Cosa sono i k-drama

Brevi, creativi e appassionanti, con un finale realmente conclusivo: queste sono solo alcune delle caratteristiche degli ormai popolari k-drama, serie tv provenienti dalla Corea del Sud, perfette per la fruizione in binge watching, che in questi mesi hanno letteralmente invaso Netflix.
A causa della pandemia, infatti, sia USA che Europa si sono trovate costrette a interrompere o posticipare diverse produzioni, a differenza della Corea che è riuscita a contenere in maniera più efficace la diffusione del virus, e ha continuato a produrre serie.
In questo contesto, Netflix ha colto la palla al balzo, stipulando ex novo (o in alcuni casi rinnovando) gli accordi con i principali player coreani come Tvn, Ocn, Kbs e Jtbc. 
I k-drama sbarcati sulla piattaforma streaming di Los Gatos hanno ottenuto da subito un ottimo riscontro tra gli abbonati più giovani: la Gen Z (ma anche una buona parte di Millenials) adora questo tipo di serie tv, che tocca generi diversissimi tra loro: un k-drama può essere infatti horror o action, un family o un teen drama, o un vero e proprio romance. 

Quali sono i k-drama più famosi

Tra i titoli che hanno riscosso maggior successo finora, Itaewon Class, uno dei k-drama più visti del 2020, che racconta una storia di ingiustizie e rivincita sociale; Crash Landing On You, la più grande storia d’amore divisa tra le due Coree; Kingdom, drama coreano che mischia lo storico con l’horror; e ancora Vagabond, Prison Playbook e Extracurricular.
Tra i drama coreani presenti su Netflix, nei mesi scorsi uno ci ha colpito in particolare, il romance Love Alarm, la cui seconda stagione debutta proprio oggi, dopo essere stata annunciata -per la gioia dei fan – nel giorno di San Valentino.
La serie è basata su un webtoon, e prima di raccontarvi qualcosa in più sulla seconda stagione che abbiamo visto in anteprima, facciamo una piccola digressione per spiegare cosa intendiamo quando parliamo di webtoon.

Love alarm drama coreano Netflix


Cos’è un webtoon

I webtoons sono una tipologia di fumetto digitale originario della Corea del Sud, che sebbene all’inizio fosse sconosciuta al di fuori del paese, ha subito un aumento di popolarità a livello internazionale grazie alla diffusione dei manhwa* da leggere sugli smartphone.
(*il “manwha” nella lingua coreana indica genericamente i fumetti e i cartoni animati: fuori della Corea il termine si riferisce ai fumetti realizzati nella Corea del Sud, anche se l’industria del fumetto sta emergendo anche in Corea del Nord).
Il webtoon, nascendo in formato digitale, si libera per sua natura di molte “regole” del classico fumetto cartaceo, distinguendosi  innanzitutto per il layout a scorrimento verticale, pensato per favorire la lettura sui dispositivi mobili. I webtoons sono sempre a colori, non hanno costi editoriali e la formattazione varia a discrezione dell’artista.
Essendo inoltre pensati  in formato digitale, possono offrire diversi contenuti multimediali che il fumetto classico non è invece in grado di supportare.
Torniamo ora a Love Alarm e vediamo di cosa parla.

 

kim jo jo love alarm

La trama di Love Alarm

Basato sull’omonimo e popolare webtoon, Love Alarm è un romantic drama coreano ambientato in una realtà alternativa in cui le persone riescono a trovare l’anima gemella usando l’applicazione che dà il titolo alla serie: l’App infatti, avvisa gli utenti quando qualcuno entro il raggio di 10 metri, prova dei sentimenti per loro.
La prima stagione è incentrata sulla storia di Kim Jo Jo (Kim So Hyun), ragazza dal passato triste e solitario, Hwang Sun Oh (Song Kang, già protagonista del fortunato Sweet Home), star coreana amatissima dai teenager di tutto il mondo e Lee Hye Yeong (Jung Ga Ram), il suo migliore amico nonché figlio della sua governante.
I protagonisti sono tre studenti alle prese con una società in cui l’amore è governato dalla tecnologia, in cui la solitudine è la paura più grande di ogni adolescente e in cui nulla può nascondersi dall’occhio indiscreto degli smartphone.
La prima stagione (otto episodi da poco meno di un’ora circa l’uno) racconta la storia d’amore tra Kim Jo Jo e Sun Oh, una storia destinata a finire sul nascere per differenze sociali e difficoltà tipiche dell’età dei protagonisti della serie.
Atmosfera, colonna sonora, tematiche affrontate e location, ricordano moltissimo alcuni manga giapponesi, Marmelade Boy su tutti (tradotto per il mercato italiano con lo sfortunato titolo Piccoli problemi di cuore).

Love Alarm stagione 2


Di cosa parla la seconda stagione di Love Alarm

Se nella prima stagione l’amore raccontato era più che altro un amore più ingenuo, giovanile e scolastico, nella seconda stagione, con i protagonisti ormai adulti e ambientata quattro anni dopo, i protagonisti sono giovani uomini e giovani donne che vivono in una società sempre più complessa, alle prese con sentimenti più adulti e complicati.
Il triangolo amoroso tra i tre protagonisti continua, ma affronta tematiche e criticità più mature: il passato ingombrante di ogni personaggio viene a galla e ognuno di loro dovrà fare i conti con temi come l’abbandono, la perdita, il tradimento, la solitudine.
La solitudine in particolare modo, è un argomento preponderante nella seconda stagione di Love Alarm: l’App al centro della serie non fa che amplificare il sentimento che si prova a non essere amati o apprezzati dagli altri, gettando molti adolescenti nello sconforto, portandoli in alcuni casi a  scelte estreme e disperate.
Viviamo in un mondo in cui non puoi nascondere la solitudine“, dice uno dei protagonisti in una episodio.
Ed è proprio ciò che succede nella società in cui la serie è ambientata: in un mondo dove già la bellezza è al centro di tutto, dove essere perfetti significa essere sempre bellissimi e impeccabili, dove la superficie conta molto più della sostanza, un’App determina in maniera precisa chi è amato, quanto e da quante persone.
Il successo, la fama, la notorietà, sono il tarlo che corrode la mente di molti adolescenti: i più belli e fortunati vanno avanti, gli altri periscono. Ma come sempre, in un gruppo, si distingue chi sceglie controcorrente, chi ha il coraggio di fare una scelta diversa dagli altri e distinguersi, nel bene o nel male.
Nelle nostre recensioni non siamo soliti fare spoiler, non lo faremo perciò neanche oggi, e non vi riveleremo quale personaggio compirà la scelta che cambierà tutto.

Certo è che se avete amato la prima stagione di Love Alarm, la seconda vi piacerà ancora di più: più matura, più seria, più commovente.

Se invece non avete mai visto un k-drama e vorrete iniziare proprio da questo, ci sono alcune cose che dobbiamo dirvi.
Questo romantic drama è molto simile a un manga, o un a teen drama, con delle differenze sostanziali da tutti quelli che siete abituati a vedere. Tutto qui a volte è solo accennato e temi universali come l’amore, il sesso, la sofferenza e dir si voglia, sono affrontati in una maniera atipica ed estremamente delicata.
Non aspettatevi quindi di vedere queste tematiche affrontate e raccontate come siete abituati a vedere nelle altre serie, altrimenti rimarrete delusi. Per questi k-drama valgono un po’ le regole disneyane se vogliamo: un bacio è velato, le scene di sesso non vengono mostrate, la morte viene solo accennata, tutto è raccontato in maniera apparentemente superficiale, ma il messaggio veicolato da questi temi invece è incredibilmente potente. Senza mostrare, Love Alarm racconta una generazione in bilico con molta più intensità di altri teen drama, la sofferenza dei personaggi emerge a volte solo in una veloce inquadratura, in una frase, nei colori sfuocati della fotografia o nei continui flashback che ci riportano a un passato dal quale purtroppo nessuno può sfuggire o redimersi. Dettagli insomma, ma sono proprio i dettagli a fare la differenza in molti casi.

 

Ph: Courtesy of Netflix © 2021

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