“New York Trip”: un estratto del libro

Alla scoperta di una serie di qualche anno fa e di un meraviglioso quartiere della Grande Mela, con un piccolo estratto di un capitolo di “New York Trip – Storie, strade e serie tv”, un libro di Giorgia Di Stefano edito da Porto Seguro Editore

Luke Cage è una serie “sofisticata e lungimirante”: così l’ha definita il suo ideatore Cheo Hodari Coker. Conosciuta come Marvel’s Luke Cage, si basa sull’omonimo personaggio della Marvel Comics creato da Archie Goodwin ai testi e John Romita Sr. e George Tuska ai disegni.
La sua prima apparizione risale al 1972 nel primo numero della testata “Luke Cage, Hero for Hire”.
Negli anni compare come personaggio minore in alcune serie animate e in alcuni videogiochi, e nel 2016 diventa protagonista di una serie tv vera e propria, nata dalla partnership tra lo studio Marvel Television e il servizio di video in streaming Netflix.
La serie Luke Cage è la terza in ordine cronologico dell’universo Marvel su Netflix, e segue Daredevil e  Jessica Jones; dopo di lui arriva Iron First e questi quattro titoli confluiscono in una miniserie crossover del 2017 dal titolo The Defenders.
(*attualmente queste serie sono disponibili sulla piattaforma Disney+)

Il protagonista, interpretato da Mike Colter, lo vediamo per la prima volta nel 2014 come guest star in alcuni episodi della prima stagione di Jessica Jones, la serie con Krysten Ritter.
Pochi anni dopo diventa il personaggio principale di uno show che porta il suo nome, che per due stagioni conduce lo spettatore ad Harlem, dove Luke vive lavorando come inserviente nel barber shop dell’anziano Henry “Pop” Hunter (Frankie Faison).
Cage ha un passato oscuro alle spalle: ex poliziotto in Georgia, viene rinchiuso nel carcere di Seagate per un crimine non commesso e nel giro di poco tempo si ritrova coinvolto in un giro di combattimenti clandestini. Al termine di uno di questi match, viene picchiato quasi a morte e sottoposto a esperimenti misteriosi per essere salvato: acquisisce così dei superpoteri che gli regalano una forza sovrumana e una pelle a prova di proiettile. Luke è fortis- simo e invincibile e dopo essere tornato a New York ed essere rimasto invischiato negli affari un po’ loschi della Jones a Hell’s Kitchen, si sposta ad Harlem nella speranza di tenere un basso profilo e far sì che i suoi poteri rimangano nell’ombra. Ma per un supereroe si sa, la vita non va mai per il verso giusto e nel tentativo di difendere la sua comunità, Luke rivela i suoi poteri e si trova a gestire le sue nuove responsabilità da supereroe in un quartiere dove le discriminazioni sono all’ordine del giorno e per un afroamericano non è mai semplice vivere senza correre pericoli. La musica hip hop (ogni episodio ha il titolo di una canzone) detta il ritmo giusto a una serie unica dove nulla acca- de di fretta o senza motivo. La sceneggiatura racconta attraverso tre filoni narrativi la storia di un fuggitivo, quella di un nuovo supereroe e quella di un passato da dimenticare e superare. La colonna sonora è un ottimo collante che lega insieme gli episodi, e Harlem è quasi il co-protagonista di Colter: non è un quartiere raccontato attraverso elementi romanzati come nei fumetti e come accade in Daredevil e Jessica Jones, ma è vivo e vero, attuale più che mai e reso perfettamente sullo schermo. La sua anima emerge pienamente ed è proprio in questo contesto, di diseguaglianze sociali, difficoltà culturali ed economiche, che Luke Cage muove i suoi primi passi da supereroe e aiuta, difende e rappresenta la comunità afroamericana che di Harlem è il centro nevralgico.

Molte delle riprese della serie sono state girate pro- prio ad Harlem, il quartiere a nord di Manhattan dove vive e lavora Luke Cage. L’immagine che ne emerge tenta di allontanare la visione anacronistica che molti hanno di questa zona da diversi anni a questa parte. Perché se innegabilmente negli anni Cinquanta e Ot- tanta, l’utilizzo di droghe raggiunse proporzioni en- demiche e portò qui un alto tasso di criminalità, ma non meno che in altri punti della città, Times Square su tutti, che negli anni Settanta era un vero e proprio ricettacolo di criminali, spacciatori, sesso a pagamento e scommesse clandestine, Harlem oggi è una zona
residenziale (e culturalmente molto interessante) come tante, né più né meno pericolosa di altre.

Red Rooster, 25th & Lenox Avenue e la tradizione culinaria di Harlem

Per vivere un’esperienza il più possibile autentica di Harlem, tra le cose da fare c’è sicuramente un bel giro gastronomico tra i sapori, i profumi e le tradizioni di questo quartiere. In una scena della prima stagione, Luke cena con Claire, la sua fidata amica infermiera (interpretata da Rosario Dawson), sulla terrazza di una delle istituzioni culinarie di Harlem, il ristorante dallo stile bohémien Red Rooster, del rinomato chef Marcus Samuelsson. Qui è possibile assaggiare piatti straordinari del Sud, rivisitati in chiave contemporanea con ingredienti locali: torta al granchio e torta di fragole le specialità da provare assolutamente.Nel seminterrato del Red Rooster, troviamo un’altra location di Luke Cage, dove si svolge l’incontro di una banda criminale, il Ginny’s Supper Club, un suggestivo speakeasy (locale esclusivo nascosto, vero e proprio secret bar che ricalca uno dei più grandi tormentoni del Proibizionismo americano, a cui si accede solo su invito) dove è possibile cenare e ascoltare musica dal vivo. Tra gli altri posti in cui assaggiare piatti tipici della cucina americana c’è il Ruby’s Vintage (2340 Adam Clayton Powell Jr Blvd), luogo perfetto per un brunch con le uova alla benedectine, Melba’s al 300 W. e 114th St dove provare il famoso e delizioso Chicken & Waffles o il più classico Fish & Chips, o il Famous Fish Market, gestito dalla stessa famiglia da quasi 50 anni, uno dei migliori posti per mangiare pesce fresco a New York (684 St Nicholas Ave). Da non perdere il Malcom Shabazz Harlem Market (52 West della 116th Street), dove acquistare accessori, abiti e artigianato afroamericano. È aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 e proprio qui Malcom X tenne diversi discorsi sulle sue battaglie per i diritti civili.
Come arrivare: fermata 125th, linee della metropolitana 2 e 3

Nei dintorni: la zona di East Harlem è soprannominata Spanish Harlem (o El Barrio) ed è il più grande quartiere ispanico dalla parte orientale degli Stati Uniti, a maggioranza portoricana. Pessima reputazione in passato, oggi questa parte di città sta cercando di risollevarsi ed è meta attrattiva per molti artisti latini: le influenze di questa cultura emergono tra i ristoranti tipici, le opere di street art sui muri delle strade e le bodegas tradizionali. Un giretto a El Barrio vi condurrà dall’altra parte del mondo.

Scopri le altre location di Luke Cage su “New York Trip

 

Nel libro troverai 26 serie tv e circa 80 location, con indicazioni su come raggiungere e contenuti multimediali esclusivi (con QR code) come colonne sonore, account social da seguire e siti o altri contenuti correlati.
Puoi acquistare “New York Tripsul sito di Porto Seguro Editore, su Amazon e sugli altri rivenditore online; ordinandolo sul sito della libreria Scatola Lilla di Milano o chiedendolo alla tua libreria di quartiere.

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