Animal Kingdom: droga, surf e rapine sotto il sole della California

La serie
Presentata e acclamata lo scorso anno al Tribeca Film festival di De Niro, Animal Kingdom, in onda negli States su TNT dal 2016, in Italia ha debuttato pochi mesi fa su Premium Crime (DTT pay, canale 313) con la prima stagione.
La serie è tratta all’omonimo film australiano del 2010 vincitore del Premio della Giuria al Sundance Film Festival, diretto da David Michôd (brillante regista del pilot di Flesh and Bone).
L’idea di svilupparne una serie, arrivò dal network Showtime nel 2011, ma quando il progettò non si concretizzò, TNT decise di raccoglierne l’eredità e girare l’episodio pilota, affidandone la regia a John Wells, produttore esecutivo della serie.
Showrunner e autore di Animal Kingdom, Jonathan Lisco, che molti fan negli anni hanno già potuto apprezzare negli anni per Halt and Catch Fire e Southland.
Nonostante negli USA stia andando ancora in onda la seconda stagione (che terminerà il 29 agosto), la serie è stata già rinnovata per la terza stagione.

La trama
La serie ruota attorno alla famiglia Cody, composta da Smurf, madre arrivista e morbosa di cinque figli, di cui uno, il maggiore, adottivo. I Cody sono criminali abituati a oltrepassare qualsiasi limite dell’etica e della legalità.
Tra alcol, droga, sesso sfrenato e surf, le loro giornate alternano liti furiose tra le mura domestiche, a rapine e truffe in giro per Oceanside, California. In un vortice di violenza, segreti, ricatti e corruzione, nell’arco delle prime due stagioni, imparerete ad amarli, odiarli e a non poter più fare a meno di loro, tra colpi di scena e virate inaspettate nella trama.

Il cast
Nel cast spicca su tutti la strepitosa Ellen Barkin, perfetta nel ruolo di una temibile criminale, matriarca della famiglia Cody, madre priva di qualsiasi codice etico o morale.
Accanto a lei, brillano gli atletici e irresistibili Scott Speedman (Felicity) nel ruolo del figlio maggiore e adottivo Baz, Ben Robson (Vikings) in quelli di Craig, e Jake Weary in quelli del minore Deran.
A completare la famiglia, il controverso Pope (Shawn Hatosy, Southland), l’unico ad aver trascorso alcuni anni in carcere per via di un colpo finito male organizzato dalla famiglia e il giovanissimo Finn Cole nei panni di “J”, orfano dell’unica figlia femmina di Smurf, morta per overdose.

Perché vedere Animal Kingdom
Molte le analogie con Sons of Anarchy, uno degli show più amati degli ultimi anni, in onda fino al 2014 su FX.
La principale similitudine che salta all’occhio è la somiglianza tra Gemma Teller (Katey Sagal), madre di Jax,  e Smurf. Due donne pericolose e border line, capaci di qualsiasi cosa pur di salvaguardare i propri interessi, anche di passar sopra i propri figli e ferirli, a costo di sacrificarne compagne e amanti.
L’aspetto corale della storia inoltre, accomuna le due serie, entrambe incentrate su un clan, nucleo familiare o club, fa poca differenza. I legami di sangue tra i protagonisti, sono la colonna portante di due sceneggiature che però differiscono parecchio.
E qui sta la nota dolente, e il confronto non regge: perché per arrivare ai livelli di Sons Of Anarchy, Animal Kingdom di strada deve ancora farne parecchia.
I dialoghi sono spesso deboli, pathos ed empatia non sono del livello della storia, a tratti shakesperiana, che ha per protagonista Charlie Hunnam.
Altro difetto riscontrabile nello show targato TNT, è indubbiamente l’assenza di un vero e proprio villain: per quanto il personaggio di Smurf possa essere nocivo, pericoloso e negativo, non rispecchia pienamente il ruolo di “cattivo” della serie, perché volenti o nolenti, i cinque Cody, alla fine dei conti, finiscono sempre per fare squadra con lei,  per compiere un colpo o per salvare la vita di uno di loro, poco importa.
Se con la terza stagione arrivasse anche un villain degno di questo nome, siamo certi che Animal Kingdom potrebbe compiere quel salto di qualità capace di avvicinarla ancor di più a quel piccolo capolavoro che è  Sons of Anarchy.

 Dicono di Animal Kingdom

 Il drama della famiglia Cody continua a portare sempre più spettatori: Animal Kingdom ha guadagnato il suo posto tra il gruppo molto ristretto di drama via cavo che continuano ad attirare spettatori grazie scrittura e narrazione di grande livello. Animal Kingdom rappresenta il nuovo tono dei drama di TNT e muove la rete nella direzione che speravamo.
Sarah Aubrey, presidentessa di TNT


Intelligente, pericolosa e prodotta in modo cinematografico, Animal Kingdom è da vedere assolutamente.

Terry Terrones, Colorado Springs Gazette

È troppo facile pensare a questa famiglia come agli squali.
Con la differenza che gli squali sono molto più gentili con i loro piccoli. Animal Kingdom morde forte e non molla la presa.
Mark A. Perigard, Boston Herald

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