The Wilds

Partiamo da un presupposto fondamentale: chi scrive, ha amato profondamente e senza eguali, Lost. Negli anni ha visto tutti i survival drama passati sul piccolo schermo americano ed europeo, alla ricerca del “nuovo” Lost, che, oggi più che mai è evidente, non arriverà mai. Appassionata inoltre – e da sempre – di teen drama, The Wilds aveva tutte le carte in regola per essere per me un titolo interessante in questo 2020. Ma. C’è sempre un ma in questi casi. L’idea alla base è interessante: l’isola su cui naufragano le ragazze, simboleggia l’ignoto e quell’incertezza che si ha di fronte da adolescenti. Costrette in questa situazione estrema, ognuna di loro dovrà fare i conti con paure, fallimenti, traguardi da raggiungere e maggior consapevolezza di loro stesse. Nel gruppo, le consuete dinamiche da teen drama e i rispettivi stereotipi caratteriali. La narrazione, fluida seppur a volte un po’ banale, si muove su diversi archi temporali: i flashback del passato, la vita sull’isola, l’interrogatorio avvenuto dopo. Il mistero alla base tanto mistero non è, visto che già dal pilot scopriamo che l’aereo è stato dirottato di proposito sull’isola, e nell’aria l’atmosfera da pigiama party si fa via via più concreta a ogni puntata.
La serie segue le vicende di un gruppo di ragazze adolescenti che, a causa di un incidente aereo, si ritroveranno a sopravvivere su un'isola remota, senza sapere di far parte di un complicato esperimento sociale